ARCHEOLOGIA A VEGLIE

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Come ricordare Giuseppe Negro

Gli amici di Archeoveglie



Le parole che vengono in mente quando un amico se ne va sono tante, ma rimane sempre il timore di scadere nella retorica o nelle frasi di circostanza.

Come ricordare Giuseppe Negro, allora?

La maniera più semplice, pensiamo rimanga sempre la migliore!

Giuseppe era andato via da Veglie nel 1944, appena adolescente, e del suo paese gli era rimasto un ricordo romantico.

Figlio di Settimio (Bibì) Negro, farmacista, e nipote di don Peppino Negro, primo podestà di Veglie dal 1926 al 1936, aveva conservato nel cuore quella che era l'immagine del suo paese per come l'aveva trasformato suo nonno facendolo diventare una cittadina moderna.

Giuseppe si era formato a Bari, dove aveva studiato sino a divenire anche lui farmacista ed aveva esercitato la sua professione a Palese, circoscrizione della grande città metropolitana.

Ma, giunta l'età della pensione e lasciata la farmacia in buone mani, sempre più forte aveva sentito il desiderio di ritornare alle radici. E, nei primi anni di questo ventunesimo secolo, avevamo avuto la fortuna di conoscerlo.

Egli era ritornato a Veglie di tanto in tanto ed era stato l'ispiratore di tutta la nostra attività di ricerca, con numerosi sopralluoghi presso la località ""Schiavoni "", alle spalle di Sanzara, dove era stato possibile reperire relitti archeologici che poi, con convinta passione, aveva fatto analizzare da istituti specializzati di livello europeo dandoci la certezza di avere a che fare con evidenti tracce preistoriche. Avevamo cercato insieme l'antica via Sallentina e con buona approssimazione abbiamo pensato di averla identificata.

Tante altre importanti ricerche sono state compiute nell'arco di quasi tre lustri e Giuseppe Negro ne era stato sempre il principale promotore, fornendo documenti importanti ai fini delle nostre conoscenze storiche, poi riversate nel sito di ""Archeoveglie"", da lui voluto e creato.

E tutto questo con una vitalità invidiabile che faceva sembrare, lui più anziano, come il più giovane del nostro gruppo.

Poi il tempo, con la sua legge inesorabile, ha fatto il suo corso e lo ha pian piano allontanato fisicamente( ma non in spirito) da noi.

La notizia della sua morte ci ha portato tanta tristezza... quella tristezza che prende l'anima quando si perde un amico prezioso!

Il migliore omaggio che possiamo tributare alla sua memoria è quello di continuare come se lui fosse ancora presente, facendo in modo che il suo ricordo non vada perduto.

Arrivederci, Giuseppe!

Gli amici di Archeoveglie

 

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